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    Chiusura del 2011 in marcato calo per le costruzioni marchigiane, con livelli di produzione in forte flessione in tutti i comparti ad eccezione dell'edilizia privata in conto terzi, per la quale il rallentamento è meno evidente grazie al beneficio delle attività di ristrutturazione del patrimonio abitativo esistente

    Costruzioni nelle Marche in ulteriore marcato calo

    19 Giugno 2012
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    Secondo i risultati dell`Indagine semestrale condotta dal Centro Studi di Confindustria Marche, in collaborazione con ANCE Marche (Consulta Regionale Costruttori Edili) e con il patrocinio del gruppo Banca Marche, su un campione di aziende associate, la produzione complessiva nel secondo semestre 2011 è diminuita di circa l`8,1% in termini reali rispetto al secondo semestre del 2010.

    Il risultato negativo conferma il permanere di un clima ancora molto debole, in linea con le dichiarazioni degli operatori intervistati. Rimane contenuta, infatti, la quota interessata dal miglioramento dei livelli produttivi (15% contro 17% della precedente rilevazione), mentre si mantiene su livelli elevati la quota di aziende interessate dalla contrazione dell`attività (74% contro 73% della precedente rilevazione).
    Ampiamente diffuse le variazioni negative tra i principali comparti. Riguardo all`edilizia abitativa, il secondo semestre 2011 registra un calo della produzione di circa il 5,5% rispetto al semestre luglio-dicembre 2010. La flessione sperimentata da questo comparto ha trascinato su valori negativi l`intero settore delle costruzioni, data la sua rilevanza in termini di volumi prodotti e occupazione. Scende al 20% (22% nella precedente rilevazione) la quota di operatori interessata da variazioni positive della produzione, mentre risale la frazione di operatori con variazioni in calo (69%). La flessione dell`edilizia abitativa riflette l`andamento debole della componente pubblica (-3,1%), che prosegue la fase di evidente rallentamento sperimentata in chiusura di 2010. Anche la componente privata ha registrato un ulteriore calo (-5,7%), trainato in particolare dalla componente di conto proprio (-12,7%), mentre la componente convenzionata è tornata su livelli negativi. Resta positivo il contributo degli incentivi fiscali e degli interventi di ristrutturazione del patrimonio abitativo esistente, che hanno mantenuto soddisfacente l`attività dell`edilizia privata in conto terzi (+1,2%).
    Ancora all`insegna della marcata variabilità il quadro per l`edilizia non abitativa, che torna su valori negativi (-5,6%) dopo la moderata ripresa in apertura di 2011. Si conferma, dunque, l`elevato margine di incertezza che caratterizza i piani di espansione delle imprese manifatturiere e che si riflette sulla intonazione complessiva del comparto.
    In ulteriore forte calo anche i lavori pubblici, che registrano una contrazione dei livelli produttivi pari al 14,6% rispetto al secondo semestre 2010. La flessione, più ampia di quelle registrate nei precedenti semestri, riflette solo in parte i moderati incrementi di attività che alcune imprese hanno registrato nelle lavorazioni svolte in subappalto (limitatamente ai lavori pubblici, la quota di imprese con attività svolta attraverso tale forma di collaborazione è rimasta al 70% anche nel secondo semestre 2011). In calo la quota di operatori con variazioni positive dei livelli produttivi (13% contro 16% della precedente rilevazione); stabile la frazione di operatori con attività produttiva in calo (75%).
    Il debole andamento congiunturale del settore osservato nel semestre si è riflesso sui livelli occupazionali che hanno proseguito la tendenza alla flessione rilevata nei semestri precedenti. Secondo le stime di Confindustria Marche, l`occupazione è diminuita sia per gli operai (-1,4%), sia per gli impiegati (-2,4%). Alla flessione dei livelli occupazionali, contenuta peraltro dalla politica aziendale di mantenimento delle professionalità anche in fasi congiunturali difficili, è corrisposto un ulteriore marcato calo del monte ore lavorate sia rispetto al secondo semestre 2010 (-13,0%), sia rispetto al primo 2011 (-2,3%).
    Nel secondo semestre 2011, i ricorsi alla CIG sono risultati in aumento del 26,7% rispetto al secondo semestre 2010, risultato attribuibile all`incremento del 21,5% della componente ordinaria, del 133,3% della componente straordinaria e del 31,5% di quella in deroga. La richiesta di interventi di Cassa Integrazione nel periodo luglio-dicembre 2011 è stata motivata da fine lavori per circa il 74% dei casi.
    Nell`intero anno 2011 gli interventi di CIG autorizzati sono aumentati del 16,1% rispetto al 2010: in consistente aumento gli interventi straordinari (+124,9%) e quelli in deroga (+59%) mentre più contenuto è risultato l`incremento della componente ordinaria (+7,6%).
    Le opinioni degli operatori confermano il permanere di un clima congiunturale difficile. Rispetto al primo semestre 2011, si azzera la quota di imprese che ritiene elevato il livello della domanda, mentre sale ancora marginalmente la quota di operatori che ha sperimentato condizioni di domanda debole (93%). In calo la quota di imprese per le quali le condizioni di domanda sono ritenute normali (7% contro 8% della precedente rilevazione).
    Seppur con differenze anche notevoli tra le imprese, nel secondo semestre 2011 le condizioni del mercato del credito mostrano ancora una situazione difficile, in particolare sul fronte della disponibilità di credito. Sale marcatamente, infatti, la quota di intervistati per i quali l`accesso al credito è risultato difficile (86% contro 68% della rilevazione del primo semestre 2011), così come la quota di operatori che ritiene elevato il costo (87% contro 50% della precedente rilevazione). Infine, l`indagine evidenzia un livello molto elevato – e crescente rispetto ai precedenti semestri – dei ritardi nei tempi medi di pagamento (146 giorni contro 143 giorni nella precedente rilevazione).
    Riguardo alle tendenze dell`attività produttiva, le previsioni degli operatori segnalano per i prossimi mesi il permanere di condizioni difficili. Scende ulteriormente la quota di operatori per i quali l`attività produttiva sarà in aumento (1% contro 2% del precedente semestre), mentre sale la quota di operatori che prevedono attività in calo (69% contro 57% della precedente rilevazione). La dinamica di medio periodo delle condizioni di domanda resta, dunque, fortemente condizionata dalla rapida attivazione di due fattori: la definizione delle iniziative riguardanti progetti e programmi di intervento proposti dalle imprese; la riattivazione del comparto delle opere pubbliche attraverso nuovi appalti di lavori e opere infrastrutturali per il territorio.
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