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    Accelera il trend negativo dell'edilizia nelle Marche: primo semestre 2012 in marcato calo, con livelli di produzione in forte rallentamento in tutti i comparti

    Costruzioni nelle Marche: accelera il trend negativo

    16 Novembre 2012
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    Secondo i risultati dell’Indagine semestrale condotta dal Centro Studi di Confindustria Marche, in collaborazione con Ance Marche (Consulta Regionale Costruttori Edili) e con il patrocinio di Banca Marche, su un campione di aziende associate, la produzione complessiva nel primo semestre 2012 è diminuita di circa il 10,7% in termini reali rispetto al primo semestre del 2011.
     
    Il risultato negativo, che conferma l’accentuarsi di un clima congiunturale particolarmente difficile, è sostenuto dalle dichiarazioni degli operatori intervistati. Rimane bassa, infatti, la quota interessata dal miglioramento dei livelli produttivi (14% contro 15% della precedente rilevazione), mentre tende ancora a salire la quota di aziende interessate dalla contrazione dell’attività (76% contro 74% della precedente rilevazione).
     
    Ampiamente diffuse le variazioni negative tra i principali comparti. Riguardo all’edilizia abitativa, il primo semestre 2012 registra un calo della produzione di circa il 7,2% rispetto al semestre gennaio-giugno 2011. La flessione sperimentata da questo comparto ha trascinato su valori negativi l’intero settore delle costruzioni, data la sua rilevanza in termini di volumi prodotti e occupazione. Scende al 18% (20% nella precedente rilevazione) la quota di operatori interessata da variazioni positive della produzione, mentre sale la frazione di operatori con variazioni in calo (72% contro 69% della rilevazione del secondo semestre 2011). La flessione dell’edilizia abitativa riflette l’andamento particolarmente debole della componente pubblica (-12,7%), che prosegue la fase di rallentamento sperimentata in chiusura di 2010. Anche la componente privata ha registrato un ulteriore calo (-3,8%), trainato in particolare dalla componente convenzionata (-18,6%) e di conto terzi (-6,6%), nonostante il contributo degli incentivi fiscali e degli interventi di ristrutturazione del patrimonio abitativo esistente. Stabile la componente in conto proprio, che peraltro aveva già scontato negli ultimi semestri una rilevante riduzione nei livelli di attività delle imprese.
     
    Ulteriore forte contrazione dell’attività produttiva per l’edilizia non abitativa, che registra una marcata flessione nel primo semestre del 2012 (-22,1%). Il calo, che si aggiunge al dato negativo registrato nel secondo semestre dello scorso anno, conferma il permanere di un elevato profilo di incertezza nei piani di espansione di molte imprese manifatturiere, particolarmente colpite nelle decisioni di medio e lungo periodo dalla stagnazione della domanda domestica e internazionale.
    In ulteriore forte calo anche i lavori pubblici, che registrano una contrazione dei livelli produttivi pari al 14,1% rispetto al primo semestre 2011. La flessione, in linea con quella rilevata nel semestre precedente, riflette un peggioramento generalizzato dell’attività delle imprese impegnate nei lavori pubblici: risulta in ulteriore flessione, infatti, la quota di operatori con variazioni positive dei livelli produttivi (11% contro 13% della precedente rilevazione), anche se rimane stabile la frazione di operatori con attività produttiva in calo (75%).
     
    Il debole andamento congiunturale del settore osservato nel semestre si è riflesso sui livelli occupazionali che hanno proseguito la tendenza alla flessione rilevata nei semestri precedenti. Secondo le stime di Confindustria Marche, l’occupazione è diminuita sia per gli operai (-0,6%), sia – in maniera più contenuta – per gli impiegati (-0,2%). Alla flessione dei livelli occupazionali, contenuta peraltro dalla politica aziendale di mantenimento delle professionalità anche in fasi congiunturali difficili, è corrisposto un ulteriore marcato calo del monte ore lavorate sia rispetto al primo semestre 2011 (-22,9%), sia rispetto al secondo 2011 (-8,4%): l’indicatore del monte ore lavorate è emblematico della situazione di grave e perdurante crisi in cui versa l’edilizia nelle Marche, perché rappresentativo della pesante caduta intervenuta nella produzione edilizia regionale.
    Nel primo semestre 2012, i ricorsi alla CIG sono risultati in aumento del 57,5% rispetto al primo semestre 2011, risultato attribuibile all’incremento del 37,6% della componente ordinaria, del 334,7% della componente straordinaria e del 126,3% di quella in deroga.
     
    Le opinioni degli operatori confermano il permanere di un clima congiunturale molto difficile. Rispetto al secondo semestre 2011, rimane pressoché pari a zero la quota di imprese che ritiene elevato il livello della domanda, mentre sale ancora marginalmente la quota di operatori che ha sperimentato condizioni di domanda debole (95%). In calo la quota di imprese per le quali le condizioni di domanda sono ritenute normali (4% contro 7% della precedente rilevazione).
     
    Seppur con differenze anche notevoli tra le imprese, nel primo semestre 2012 le condizioni del mercato del credito mostrano ancora una situazione difficile, in particolare sul fronte della disponibilità di credito. Rimane elevata, infatti, la quota di intervistati per i quali l’accesso al credito è risultato difficile (84% contro 86% della rilevazione del secondo semestre 2011), così come la quota di operatori che ritiene elevato il costo del credito (87%, come nella precedente rilevazione). Infine, l’indagine evidenzia il permanere di un livello molto elevato dei ritardi nei tempi medi di pagamento (138 giorni contro 146 giorni nella precedente rilevazione) alle imprese per lavori pubblici eseguiti.
     
    Riguardo alle tendenze dell’attività produttiva, le previsioni degli operatori segnalano per i prossimi mesi il permanere di condizioni difficili. Rimane estremamente bassa la quota di operatori per i quali l’attività produttiva sarà in aumento (1%), mentre sale la quota di operatori che prevedono attività stazionaria (33% contro 30% della precedente rilevazione).
     
    La dinamica di medio periodo delle condizioni di domanda resta, dunque, fortemente condizionata dalla rapida attivazione di due fattori: 1) la definizione delle iniziative riguardanti progetti e programmi di intervento proposti dalle imprese e dai committenti privati, con conseguente loro rapida cantierizzazione; 2) la riattivazione del comparto delle opere pubbliche attraverso nuovi appalti di lavori e opere infrastrutturali per il territorio.

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