Indagine sull’andamento del primo semestre 2013: edilizia marchigiana al palo da ormai cinque anni
Apertura di 2013 in ulteriore forte calo per le costruzioni marchigiane, con livelli di produzione in pesante rallentamento in tutti i comparti.
Secondo i risultati dell’Indagine semestrale condotta dal Centro Studi di Confindustria Marche, in collaborazione con ANCE Marche (Consulta Regionale Costruttori Edili) e con il patrocinio di Banca Marche, la produzione complessiva nel primo semestre 2013 è diminuita di circa il 7,7% in termini reali rispetto al primo semestre del 2012.
Ampiamente diffuse le variazioni negative tra i principali comparti. Riguardo all’edilizia abitativa, il primo semestre 2013 registra un calo della produzione di circa l’8,8% rispetto al semestre gennaio-giugno 2012. La flessione sperimentata da questo comparto ha trascinato su valori negativi l’intero settore delle costruzioni, data la sua rilevanza in termini di volumi prodotti e occupazione.
La flessione dell’edilizia abitativa riflette l’andamento particolarmente debole della componente pubblica (-15,4%), che prosegue la fase di rallentamento sperimentata nell’ultimo biennio.
Anche la componente privata ha registrato un ulteriore calo (-8,5%), trainato in particolare dalla componente in conto proprio (-17,4%) e conto terzi (-2,3%), nonostante il contributo degli incentivi fiscali a favore degli interventi di ristrutturazione del patrimonio abitativo. Stabile nel semestre la componente convenzionata.
Ulteriore marcata flessione dell’attività produttiva per l’edilizia non abitativa nel primo semestre del 2013 (-6,1%). Il calo, che si aggiunge al dato negativo registrato nel secondo semestre dello scorso anno, conferma il permanere di un marcato profilo di incertezza nei piani di espansione di molte imprese manifatturiere, particolarmente colpite dalla stagnazione della domanda interna.
In ulteriore forte calo anche i lavori pubblici, che registrano una contrazione dei livelli produttivi pari al 7,4% rispetto al primo semestre 2012.
La flessione, più contenuta di quella rilevata nel semestre precedente, riflette un peggioramento generalizzato dell’attività delle imprese impegnate nei lavori pubblici: risale marginalmente la quota di operatori con variazioni positive dei livelli produttivi (12% contro 10% della precedente rilevazione), mentre rimane elevata la frazione di operatori con attività produttiva in calo (76% contro 77% della precedente rilevazione).
Il mercato dei lavori pubblici, in ambito regionale, dall’inizio della crisi 2008 ha subito una contrazione di ben il 33%, perdendo così un terzo del suo ammontare.
Il negativo andamento congiunturale dell’intero comparto produttivo primario delle costruzioni in ambito regionale, riguardante l’ultimo semestre, si è riflesso sui livelli occupazionali che hanno proseguito la tendenza alla flessione rilevata nei semestri precedenti. Secondo le stime di Confindustria Marche, l’occupazione è diminuita sia per gli operai (-2,3%), sia – in maniera più contenuta – per gli impiegati (-1,1%). Alla flessione dei livelli occupazionali, è corrisposto un marcato calo del monte ore lavorate, sia rispetto al primo semestre 2012 (-4,6%), sia rispetto al secondo (-5,1%).
Nel primo semestre 2013, le ore di CIG autorizzate hanno superato i 2,1 milioni registrando un aumento del 24,1% rispetto allo stesso periodo del 2012. In crescita è risultata sia la componente ordinaria (+18,6%), sia quella straordinaria (+62,7%) che quella in deroga (+28,2%).
Seppur con differenze anche notevoli tra le imprese, nel primo semestre 2013 le condizioni del mercato del credito mostrano ancora una situazione difficile, in particolare sul fronte della disponibilità di credito. Rimane elevata, infatti, la quota di intervistati per i quali l’accesso al credito è risultato critico, causa gli effetti del credit-crunch praticato dalle banche, (90% contro 92% della rilevazione del secondo semestre 2012), così come la quota di operatori che ritiene elevato il costo del credito (88%, contro 87% della precedente rilevazione). Infine, l’indagine evidenzia il permanere di un livello molto elevato dei ritardi nei tempi medi di pagamento alle imprese per lavori eseguiti, soprattutto riguardanti la realizzazione di opere pubbliche (141 giorni, in linea con i 142 giorni nella precedente rilevazione).
13759-Indagine edilizia I semestre 2013.pdfApri