Indagine sull’andamento dell’industria delle costruzioni nelle Marche – I semestre 2014
Apertura di 2014 in ulteriore forte calo per le costruzioni marchigiane, con livelli di produzione in consistente rallentamento in tutti i comparti.
Secondo i risultati dell’Indagine semestrale condotta dal Centro Studi di Confindustria Marche, in collaborazione con ANCE Marche (Consulta Regionale Costruttori Edili) e con il patrocinio di Banca Marche, su un campione di aziende associate, la produzione complessiva nel primo semestre 2014 è diminuita di circa il 6,1% in termini reali rispetto al primo semestre 2013.
Il risultato rilevato, che conferma il permanere di un clima congiunturale particolarmente negativo, è sostenuto dalle dichiarazioni degli operatori intervistati. Rimane bassa, infatti, la quota interessata dal miglioramento dei livelli produttivi (10% contro 12% della precedente rilevazione), mentre si mantiene su livelli molto elevati la quota di aziende interessate dalla contrazione dell’attività (83% contro 79% della precedente rilevazione).
Ampiamente diffuse le variazioni negative tra i principali comparti. Riguardo all’edilizia abitativa, il primo semestre 2014 registra un calo della produzione di circa il 3,3% rispetto al semestre gennaio-giugno 2013. La flessione sperimentata da questo comparto ha trascinato su valori negativi l’intero settore delle costruzioni, data la sua rilevanza in termini di volumi prodotti e occupazione.
La flessione dell’edilizia abitativa riflette l’andamento molto debole della componente privatacomponente in conto terzi (-14,5%) e cali consistenti nell’edilizia convenzionata (-8,6%) e nel conto proprio (-9,6%). Anche la componente pubblica (-3,0%) prosegue la fase di rallentamento sperimentata nell’ultimo biennio.
Ulteriore marcata flessione dell’attività produttiva per l’edilizia non abitativa nel primo semestre del 2014 (-5,6%). Il calo, che si aggiunge al dato negativo registrato nello scorso anno, conferma il permanere di un marcato profilo di incertezza nei piani di espansione di molte imprese manifatturiere, particolarmente colpite dalla stagnazione della domanda domestica.
In ulteriore forte calo anche i lavori pubblici, che registrano una contrazione dei livelli produttivi pari all’11,8% rispetto al primo semestre 2013.
Il debole andamento congiunturale del settore osservato nel primo semestre si è riflesso sui livelli occupazionali che hanno proseguito la tendenza alla flessione rilevata nei semestri precedenti. Secondo le stime di Confindustria e ANCE Marche, l’occupazione è diminuita sia per gli operai (-3,8%), sia per gli impiegati (-3,5%). Alla flessione dei livelli occupazionali, è corrisposto un marcato calo del monte ore lavorate, sia rispetto al primo semestre 2013 (-29,4%), sia rispetto al secondo semestre 2013 (-32,2%).
Nel primo semestre 2014, le ore di CIG autorizzate hanno raggiunto 1,3 milioni registrando un aumento del 36,3% rispetto allo stesso periodo del 2013. In crescita sono risultate le componenti straordinaria (+315,6%) e in deroga (+112%), mentre la componente ordinaria ha registrato una flessione del 27,6%.
Seppur con differenze anche notevoli tra le imprese, nel primo semestre 2014 le condizioni del mercato del credito mostrano ancora una situazione difficile, in particolare sul fronte della disponibilità di credito.
Rimane elevata, infatti, la quota di intervistati per i quali l’accesso al credito è risultato molto problematico (94% contro 93% della rilevazione del secondo semestre 2013). Analoga tendenza per il costo del credito, che è ritenuto elevato per l’84% degli operatori (88% nella precedente rilevazione). Infine, l’indagine evidenzia il permanere di un livello molto elevato e crescente dei ritardi nei tempi medi di pagamento (198 giorni contro 178 e 141 giorni della precedenti due rilevazioni).
Riguardo alle tendenze dell’attività produttiva, le previsioni degli operatori segnalano, per i prossimi mesi, il permanere di condizioni difficili.
La dinamica di medio periodo delle condizioni di domanda resta, dunque, fortemente condizionata dalla rapida attivazione di due fattori: la definizione delle iniziative riguardanti progetti e programmi di intervento proposti dalle imprese; la riattivazione del comparto delle opere pubbliche attraverso nuovi appalti di lavori e opere infrastrutturali per il territorio.