Segnaliamo i seguenti atti e provvedimenti di recente adottati dalla Regione Marche, in quanto assumono particolare interesse per il settore edile
Segnaliamo i seguenti atti e provvedimenti di recente adottati dalla Regione Marche, in quanto assumono particolare interesse per il settore edile.
Art. 21 del D.Lgs. 50/2016 – Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 16/01/2018 n. 14 – Adozione dello schema del Programma triennale dei lavori pubblici di competenza della Regione relativi al triennio 2020 – 2022 ed elenco annuale per l’anno 2020 (TESTO consultabile al link
http://www.norme.marche.it/Delibere/2020/DGR0002_20.pdf)
Circa i contenuti di tale Programma triennale riportiamo, qui di seguito, il relativo comunicato stampa della Regione:
LAVORI PUBBLICI, LA GIUNTA APPROVA IL PIANO TRIENNALE 2020-2022 PER OLTRE 95 MILIONI
“Sono progetti di opere pubbliche già in fase di fattibilità, ma non ancora in corso, quelli che rientrano nella proposta di Programma triennale dei lavori pubblici di competenza della Regione e relativi agli anni 2020-2022 che la giunta regionale ha adottato ieri, nella consueta seduta settimanale e che è stata trasmessa all’Assemblea legislativa per la definitiva approvazione. Una mole di risorse che complessivamente ammonta a 95 milioni e 400 mila euro e che si aggiunge ai fondi stanziati nei programmi degli anni precedenti. “Si tratta di opere che la Regione segue direttamente, cioè con la gestione diretta dell’appalto- spiega la vicepresidente Anna Casini – e si basa sugli stanziamenti coerenti con il bilancio triennale di previsione 2020-2022. Riguardano varie tipologie di interventi nell’arco del triennio e l’elenco annuale dei lavori per il 2020. Un atto complesso e importante in incremento di ben 40 milioni rispetto al 2019-2021 e di 30 milioni del 2018-2020 e che disegna in dettaglio il quadro delle risorse necessarie alla realizzazione dei lavori, articolate per annualità e fonte di finanziamento. E’ un programma in linea con le priorità che il governo regionale si è dato in materia di opere pubbliche – conclude Anna Casini – – investendo sui territori in funzione di sviluppo degli stessi e di potenziamento di servizi essenziali come quello sanitario, di salvaguardia ambientale per il rischio idrogeologico, oltre alle ciclovie in chiave di sviluppo sostenibile e turistico-culturale. “In particolare i 95,4 milioni saranno ripartiti per interventi in diversi settori: edilizia ospedaliera per 33,7 milioni; ciclovie per 30,4 milioni (dei quali 2,7 milioni sono previsti per il 2024); patrimonio per 3,86 milioni; rischio idrogeologico per 30,1 milioni. Nei Piani triennali delle opere pubbliche confluiscono gli interventi gestiti direttamente dalla Regione Marche (investimenti diretti). A questi si aggiungono poi gli interventi, sempre in opere pubbliche, gestiti da altri soggetti pubblici o privati (es. Province, Comuni, Asur, Anas, Rfi), ai quali vengono trasferite le risorse di origine UE, Stato o Regione (investimenti indiretti). Rimanendo in tema di edilizia sanitaria le opere pubbliche finanziate dal 2015 ad oggi, tra investimenti diretti ed indiretti, ammontano a circa 392 milioni (di cui 33,7 quelli inclusi nel Piano opere pubbliche appena approvato). Per le ciclovie, ai 30,4 del Piano 2020-2022 si aggiungono ulteriori risorse per circa 22 milioni.”
Con l’occasione, riportiamo altri recenti comunicati stampa della Regione in quanto riguardano la materia dei lavori pubblici e sono di interesse per il settore delle costruzioni:
“Superano i 66,4 milioni di euro gli interventi di difesa della costa finanziati o eseguiti nelle Marche dal 2015 al 2019: la maggior parte sono stati realizzati dalla Regione Marche con i fondi europei (45,8 milioni, pari a un cofinanziamento di 11,4 milioni), seguiti da quelli nazionali (11,7 milioni con 8 del Fondo sviluppo e coesione) e regionali (8,7 milioni). L’ultimo finanziato, in ordine di tempo, è quello di Montemarciano, con 8 milioni dei nostri FSC, ai quali si aggiungeranno circa 4 milioni di Rfi. Tutti gli investimenti effettuati rientrano nelle previsioni del “Piano Costa” (Piano di gestione integrata delle zone costiere) che è stato recentemente aggiornato dall’Assemblea legislativa (6 dicembre 2019) con importanti novità, come la possibilità di realizzare barriere di protezione emerse al posto delle soffolte previste dalla vecchia programmazione. Il nuovo piano prevede 37 interventi, con costi stimati di circa 290 milioni, di cui 60 hanno già copertura. “Consentirà di proseguire il lavoro avviato e che richiederà interventi, mirati ed equilibrati, per gestire i cambiamenti climatici, affrontando la questione della salvaguardia costiera in maniera integrata, con un occhio agli equilibri ambientali e un’attenzione alla tutela dell’incolumità pubblica e alla protezione delle infrastrutture litoranee”, anticipa il presidente Luca Ceriscioli, che segnala come il completamento delle opere di difesa costiera, tra Montemarciano e Falconara Marittima, fosse tra le priorità del Piano. Una disamina degli interventi realizzati nell’ultimo quinquennio evidenzia 104 interventi di ripristino degli arenili realizzati o in corso: 26 nella provincia di Ancona, 16 in quella di Ascoli Piceno, 26 a Fermo, 16 a Macerata, 20 a Pesaro e Urbino. Sono in corso di realizzazione, sostenuti principalmente con il cofinanziamento fondi europei assegnati dalla Regione, altri 6 interventi: Lungomare Nord di Ancona (protezione della linea ferroviaria, beneficiario Rfi), tra i fiumi Chienti e Tenna (Comune di Porto Sant’Elpidio), litorale nord di Altidona (Comune), litorale sud di Marina Palmense (Comune di Fermo), dal fiume Potenza al fosso Pilocco tra Porto Recanati e Potenza Picena, litorale sud della foce del Metauro (Comune di Fano). A questi interventi si aggiunge quello tra Montemarciano e Falconara Marittima, che verrà realizzato con il contributo del Fsc.” |
“Interventi post sisma, riduzione del dissesto idrogeologico, sviluppo di nuove ciclovie ed edilizia sanitaria. Questi gli ambiti in cui la collaborazione tra Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e Regione Marche sarà sempre più stretta, grazie anche al protocollo di cooperazione siglato oggi nella sede regionale dal Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e dall’Amministratore delegato di CDP Fabrizio Palermo. In particolare, Cassa Depositi e Prestiti assisterà la Regione, sia dal punto di vista amministrativo che tecnico, nelle varie fasi di sviluppo delle iniziative svolgendo attività di project management, indirizzo e assistenza nelle procedure di appalto, revisione generale delle indicazioni, valutazioni e supporto di coordinamento nel lavoro da svolgere finalizzato alla loro realizzazione. Il protocollo si inserisce nella programmazione della Regione Marche che ha tra i propri obiettivi il potenziamento del sistema infrastrutturale e il rilancio socioeconomico del territorio in un’ottica di sostenibilità ambientale, di lotta al degrado e di rivitalizzazione delle diverse aree della Regione. È prevista anche la promozione del sistema educativo per lo sviluppo della cultura e dei talenti, così come l’implementazione dei livelli standard dei servizi sanitari e sociali. Tornando ai diversi settori coinvolti, per gli interventi post sisma CDP fornirà supporto tecnico amministrativo alla Regione per la redazione dei documenti per le gare di appalto sopra soglia comunitaria. Per le fasi di programmazione e progettazione, CDP si rende poi disponibile a fornire un supporto tecnico amministrativo ai soggetti attuatori interessati anche nelle fasi di programmazione e progettazione. La collaborazione tra le parti è prevista anche sul dissesto idrogeologico, con lo scopo di realizzare opere volte alla sua riduzione. Il supporto di tipo tecnico amministrativo si concentrerà anche su progetti di realizzazione di diverse ciclovie. Fra le attività inserite nell’accordo ci sono anche interventi di edilizia sanitaria da realizzare ricorrendo a schemi di partenariato pubblico-privato. CDP valuterà eventuali richieste di finanziamento da parte della Regione, individuando le migliori condizioni praticabili e fornendo all’Amministrazione il supporto necessario a favorire il perfezionamento delle relative operazioni di finanziamento. “Con questo protocollo di grande valore si aprono una serie di opportunità che già ne prevede altre – ha detto il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli – la disponibilità di Cassa Depositi e Prestiti e l’importante percorso fatto insieme andranno a vantaggio dell’economia marchigiana”. L’obiettivo del protocollo, aggiunge Ceriscioli “è quello di dare strumenti agli enti locali, alla Regione stessa, ai Comuni e alle Province, per poter essere estremamente efficaci nella propria azione, accorciare i tempi che ci sono nel momento in cui si ha un obiettivo in termini di realizzazione di una struttura o di un investimento e arrivare a realizzarlo. Attraverso diversi contributi di grande valore, come la creazione di un Fondo di rotazione per la progettazione che serve a evitare tempi morti e poter avere il progetto definitivo in attesa che il finanziamento si concretizzi. Questo permetterebbe di lavorare in parallelo nella ricerca di fondi e nello sviluppo dei progetti specie in situazioni standardizzate. Il Protocollo quindi è un punto di partenza per fare cose importanti e poi per farne altre, dagli studentati al Social housing dove Cassa ha una forza notevole in termini di attivazione di progetti, fino alla riqualificazione degli impianti di risalita e la strategia del bike in cui Cassa Depositi e Prestiti supporterà tutta la progettazione dei 500 km di piste ciclabili delle ciclovie delle Marche”. L’Amministratore Delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo ha dichiarato: “L’accordo con la Regione ci consente di realizzare in maniera concreta il patto di collaborazione con il territorio marchigiano. E’ un’occasione per CDP di fare sistema avviando un modello operativo di coesione con le Pubbliche amministrazioni, le imprese e le comunità locali per la crescita e lo sviluppo sostenibile dei territori”. Nell’ottica di una sempre maggiore vicinanza al territorio, CDP aprirà la sede territoriale di Ancona nel corso del secondo semestre del 2020. La nuova sede rientra nel più ampio progetto che pone al centro dell’attività di CDP lo sviluppo sostenibile dei territori, attraverso il supporto agli enti e alle imprese. La sede risponderà a una visione innovativa: non più uffici di rappresentanza ma punti di riferimento operativi, grazie alla presenza di professionisti dedicati in grado di dare risposte alle esigenze di imprese e pubbliche amministrazioni tramite l’offerta dell’intera gamma di prodotti del Gruppo CDP: finanziamenti, garanzie, venture capital e private equity, nonché attività di consulenza finanziaria e tecnica.”
Da ultimo segnaliamo l’intervenuta approvazione, il 14 gennaio scorso, da parte dell’Assemblea Legislativa delle Marche, della legge regionale recante Modifica alla legge regionale 1 dicembre 1997, n. 71 “Norme per la disciplina delle attività estrattive”.
Tale legge ridefinisce i tempi delle scadenze di pagamento ai Comuni del contributo per le concessioni rilasciate alle imprese estrattive, rendendo così possibile l’effettivo utilizzo delle relative risorse finanziarie per i ripristini ambientali delle cave (vedi TESTO ALLEGATO).