“Inconcepibile il dietrofront del Governo” dichiarano le ANCE delle Marche “che all’art. 23 dell’ultimo decreto taglia prezzi ha deciso di eliminare la norma che dava alle imprese la possibilità di prorogare o sospendere i lavori per i rincari insostenibili delle materie prime”.
“Quella norma – che concedeva peraltro solo una tregua temporanea – era l’unico strumento a disposizione delle imprese per non abbandonare del tutto i cantieri, vista l’impossibilità attuale di portare avanti le opere”.
Il sistema delle ANCE delle Marche ha ribadito più volte le preoccupazioni che il settore dell’edilizia sta vivendo e che hanno portato nella nostra regione, la scorsa settimana, all’iniziativa di chiusura dei cantieri.
“Il Commissario Legnini – con il quale avremo a breve un confronto – si sta prodigando per il un nuovo Prezzario del cratere e, contestualmente, per l’adeguamento dei contributi e delle somme a disposizione per la Ricostruzione nel tentativo di attenuare le criticità connesse all’irreperibilità dei materiali e all’aumento insostenibile dei costi” dice Violoni.
“Nei giorni scorsi abbiamo incontrato a Firenze – insieme ad ANCE Toscana e Umbria – anche il Dott. Salvia, Provveditore Interregionale alle Opere Pubbliche” riferisce il Presidente Stefano Violoni “che ha prestato ascolto ed attenzione alle nostre segnalazioni, dimostrandosi disponibile a programmare da subito ulteriori dialoghi di confronto, anche allargati alle Regioni, per attuare quanto in loro potere per arginare la situazione”.
“Ma sono necessarie azioni immediate a livello centrale per rivedere i meccanismi di ristoro alle imprese, analogamente a quanto fatto negli altri stati europei.”
“Dal Governo arriva, invece, una doccia fredda” ribadisce Violoni “mi chiedo come si possa pensare ora di portare a termine le opere in corso e come si potranno iniziare i nuovi lavori già previsti dal PNRR”.
In allegato una rassegna dei diversi articoli pubblicati dalla stampa locale.