Entrerà in vigore a luglio il nuovo Codice degli Appalti, il cui obiettivo è quello di semplificare, ridurre tempi e costi. Secondo il Ministero delle Infrastrutture si risparmieranno da sei mesi a un anno.
La novità saliente è che i piccoli Comuni potranno affidare i lavori direttamente fino a 5,3 milioni; sopra questa soglia invece si dovrà provvedere a bandi di gara.
Previsti criteri premiali per i prodotti italiani e per le imprese che operano nel territorio interessato dall’opera, minori vincoli nei subappalti e la possibilità di poter procedere all’appalto integrato che permetterà di attribuire nell’ambito di una stessa gara sia il progetto che l’esecuzione dei lavori.
È stato introdotto un nuovo meccanismo di revisione dei prezzi che scatterà nel momento in cui l’aumento dei costi dell’opera supera il 5% dell’importo complessivo previsto nel contratto.
Stefano Violoni, Presidente di ANCE Marche, si dice soddisfatto delle novità introdotte che “vanno nella direzione di semplificare e velocizzare le procedure e a fare in modo che ognuno si prenda le proprie responsabilità, dalle imprese che devono realizzare i lavori nei tempi previsti e ai costi previsti, ai dirigenti che devono affidare i lavori si spera ad imprese scelte in base alla qualità del lavoro”.
ANCE Marche sottolinea anche l’importanza del meccanismo di monitoraggio dei prezzi, responsabile del blocco di numerosi cantieri dopo l’impennata dello scorso anno.
“Il monitoraggio dei prezzi che riconosce oltre il 5% le variazioni di prezzo sia in termini di crescita che di calo” prosegue Violoni “è un passo avanti. Per le imprese è importante perché consente di poter programmare i lavori con un orizzonte pluriennale. Questo, per quanto riguarda le fluttuazioni dei prezzi, mette in sicurezza sia noi che le stazioni appaltanti”.