Hanno partecipato all’incontro il Commissario Straordinario sen. Guido Castelli, il Direttore dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione Marco Trovarelli e l’ing. Francesco Merloni, che ha aperto i lavori in sala e tenuto l’intervento di apertura.
Due i tempi principali all’ordine del giorno: l’efficienza energetica e il rafforzamento delle filiere locali dell’edilizia.
“Per consentire un cambio di passo nelle riqualificazioni degli edifici, l’edilizia del futuro deve volgere lo sguardo a una modalità costruttiva più sostenibile basata sull’economia circolare, ma anche di prossimità territoriale e per fare questo occorre operare su larga scala e costruire partnership a monte e a valle del processo produttivo, mettendo in comunicazione i diversi players – ha affermato il Presidente di ANCE Marche Stefano Violoni – Ancora abbiamo oltre 10,2 miliardi di euro di opere da realizzare solo nel cratere delle Marche: risulta fondamentale accelerare, anche nella ricostruzione, la transizione verso un parco immobiliare ad alta efficienza e a basso consumo energetico al fine di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e resilienza nelle costruzioni e conseguire i risultati previsti per il 2050 dal “Fit for 55” e dal “Renovation Wave” in termini di transizione energetica”.
“C’è ancora moltissimo da fare nel cratere del terremoto del 2016: è ora di passare dalle norme ai cantieri, lavorando a regole sempre più snelle e puntuali per gli interventi edilizi, sostenendo i Comuni rispetto alla ricostruzione e mettendo in campo le risorse per il rilancio sociale ed economico di questi territori. Già grazie al Piano nazionale complementare sisma abbiamo attivato 1,7 miliardi di euro di progetti e investimenti, che porteranno crescita e lavoro – ha dichiarato il Commissario Castelli – attraverso il sostegno al tessuto imprenditoriale. Ma prima di tutto dobbiamo garantire alle nostre comunità edifici sicuri dal punto di vista sismico e sostenibili energicamente. In questo modo l’Appennino centrale potrà farsi modello per le sfide del presente che attendono tutte le aree interne del Paese”.
Obiettivi accolti dal mondo imprenditoriale marchigiano, sempre molto reattivo alle nuove sfide.
In questo contesto si inserisce il ruolo di Ariston Group. “Ariston è una realtà locale che ha avuto importanti risultati economici, partendo da Fabriano, fino a diventare una multinazionale globale. Abbiamo sempre cercato l’innovazione, la qualità e la sostenibilità ambientale, anche prima della crisi energetica attuale e delle politiche green che si sono diffuse nelle altre aziende solo negli ultimi anni” – ha commentato l’ing. Francesco Merloni, Presidente Onorario di Ariston Group.
“Investimenti produttivi nell’area del cratere per lo sviluppo di apparecchi ad alta efficienza come pompe di calore e sistemi ibridi, potenziamento dell’assistenza ai clienti attraverso il supporto del Pre & Post Vendita, il Centro di Assistenza Tecnica CAT e Centro di Formazione Tecnica, Laboratori di ricerca e Sviluppo nel settore rinnovabili a Fabriano e Osimo: tutto questo a supporto della filiera locale necessaria per rispondere velocemente e con altissima professionalità alle esigenze del processo di ricostruzione dei nostri territori gravemente feriti dal sisma 2016” – ha affermato Mario Salari, Head of Italy di Ariston Group. – “La ricostruzione, come le ristrutturazioni ed i nuovi edifici, deve avvenire con lo sguardo rivolto al futuro, non solo per essere già al passo con le future direttive europee come la cosiddetta Direttiva Case Green, ma anche per rendere il patrimonio edilizio più efficiente, vicino alle esigenze delle future generazioni e con il minimo impatto ambientale. Ariston risponde a tutte queste esigenze con un’ampia gamma di soluzioni altamente efficienti per il riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria, come pompe di calore, sistemi ibridi, solare e termico e caldaie a condensazione”.
Per mettere in sinergia tutte queste risorse, ruolo fondamentale è svolto dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione: “Il raggiungimento dell’efficienza energetica rappresenta un tema importante per il futuro del cratere in generale e, nello specifico, per i territori marchigiani – ha spiegato Marco Trovarelli, direttore dell’Ufficio Speciale Ricostruzione. – In tal senso anche le ordinanze commissariali pubblicate negli ultimi mesi hanno tenuto conto della centralità di questo aspetto, che ritengo vada assolutamente approfondito e condiviso con enti, imprese, associazioni, ordini professionali e privati”.
“Confidiamo, anche in questo frangente, nella sensibilità sempre dimostrata dal Commissario Castelli affinché si lavori per stimolare la filiera circolare di una ricostruzione efficiente basata su principi volti alla razionalizzazione delle risorse ed al conseguimento di una transizione ecologica ormai sempre più necessaria. La sfida che ci attende è ardua ma sono certo che il nostro sistema, come in altre occasioni, si dimostrerà attento e reattivo alle sfide e alle esigenze dettate dal mercato” ha ribadito il Vice Presidente di ANCE Marche e Coordinatore ANCE per il Sisma 2016, Carlo Resparambia.
Sinergia, collaborazione e imprenditorialità sono dunque la chiave per unire tutti gli attori della ricostruzione e accompagnare i territori dell’entroterra verso la transizione ecologica e la sostenibilità, con lo sguardo rivolto ad un nuovo sviluppo economico e sociale.