Primo semestre 2020 in forte contrazione per le costruzioni regionali a causa dell’impatto negativo della pandemia sulle attività economiche
Primo semestre 2020 in forte contrazione per le costruzioni regionali a causa dell’impatto negativo della pandemia sulle attività economiche. Secondo i risultati dell’Indagine semestrale condotta dal Centro Studi di Confindustria Marche, in collaborazione con ANCE Marche e con il patrocinio di UBI Banca, su un campione di aziende associate, la produzione nel primo semestre 2020 è risultata in calo del 18,5% in termini reali rispetto al primo semestre 2019.
Tutti i principali comparti hanno registrato un calo, seppure di diversa intensità.
Riguardo all’edilizia abitativa, il primo semestre 2020 mostra un calo pari circa all’11,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
La flessione dell’edilizia abitativa ha interessato tutti i comparti, ad eccezione della componente privata in conto proprio (4,2%) che stabilizza la dinamica dell’intero comparto. In netto calo le altre componenti dell’edilizia abitativa privata (conto proprio -36,3%, convenzionata -25,0%). In forte calo anche la componente pubblica (-30,8%).
Negativa la dinamica dell’edilizia non abitativa nel primo semestre del 2020 (-4,0%), con un rallentamento marcato che riflette l’incertezza che ancora interessa molti settori dell’industria manifatturiera e gli effetti negativi della pandemia. In forte calo i lavori pubblici (-29,3%) rispetto al secondo semestre 2019. L’andamento congiunturale del primo semestre 2020 si è accompagnato ad una marcata flessione dei livelli occupazionali, che sono complessivamente diminuiti del 4,1%. Secondo le stime di Confindustria Marche, l’occupazione si è ridotta del 4,0% per gli operai e del 6,1% per gli impiegati. Alla dinamica osservata nel mercato del lavoro è corrisposto una flessione del monte ore lavorate rispetto al primo semestre 2019 (-13,2%). Nel primo semestre 2020, le ore di CIG autorizzate sono risultate 3.796.464, quasi sette volte di più di quelle rilevate nello stesso periodo del 2019. L’incremento ha riguardato sia la componente ordinaria, più che decuplicata, sia quella in deroga, mentre la componente straordinaria ha mostrato una flessione del 51,3%.
Sul fronte del credito, sale la quota di intervistati per i quali l’accesso al credito è risultato difficile (84% contro 57% della rilevazione del secondo semestre 2019). Ancora tese le condizioni sul mercato del credito: il 40% degli operatori ritiene elevato il costo del denaro (41% e 43% nelle precedenti rilevazioni). Infine, l’indagine evidenzia il permanere di un livello molto elevato dei ritardi nei tempi medi di pagamento (114 giorni), più elevato di quello rilevato nella precedente rilevazione (98 giorni); salgono ancora i tempi di rilascio dei permessi di costruire (228 giorni contro 200 della rilevazione del secondo semestre 2019).
Riguardo alle tendenze dell’attività produttiva, le previsioni degli operatori segnalano, per i prossimi mesi, ancora una dinamica eterogenea tra imprese, con situazioni positive confinate in specifici ambiti settoriali.
La dinamica di medio periodo delle condizioni di domanda resta comunque incerta, condizionata dal permanere di una effettiva capacità di spesa nei lavori pubblici e, soprattutto, dalla ripresa dei progetti di investimento da parte delle imprese. A questo si aggiunge il rischio commerciale indotto dalla imprevedibile evoluzione della pandemia. Attese di recupero sono legate alle attività programmate nelle zone colpite dal terremoto, anche sul fronte dei lavori pubblici, per le quali si segnalano ennesimi ritardi nelle fasi di avvio e di apertura dei cantieri.