Secondo semestre 2020 in ulteriore contrazione per le costruzioni regionali a causa dell’impatto negativo della pandemia sulle attività economiche
Secondo semestre 2020 in ulteriore contrazione per le costruzioni regionali a causa dell’impatto negativo della pandemia sulle attività economiche
Secondo i risultati dell’Indagine semestrale (allegata) condotta dal Centro Studi di Confindustria Marche in collaborazione con ANCE Marche e con Intesa Sanpaolo su un campione di aziende associate, la produzione nel secondo semestre 2020 è risultata in calo del 4,5% in termini reali rispetto al secondo semestre 2019.
Tutti i principali comparti hanno registrato un calo, seppure di diversa intensità.
Riguardo all’edilizia abitativa, il secondo semestre 2020 mostra nel complesso un calo pari circa al 3,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La flessione dell’edilizia abitativa ha interessato tutti i comparti: in calo sia la componente pubblica (-2,7%), sia la componente privata (-3,1%). Relativamente a quest’ultima, la componente in conto proprio ha registrato una flessione dell’1%, mentre quella convenzionata un calo dell’11,6%. Stabile la componente in conto terzi (0,5%).
Negativa la dinamica dell’edilizia non abitativa nel secondo semestre del 2020 (-23,2%), con un rallentamento marcato che riflette l’incertezza che ancora interessa molti settori dell’industria manifatturiera. In flessione anche i lavori pubblici (-2,9%) rispetto al secondo semestre 2019.
L’andamento congiunturale del secondo semestre 2020 si è accompagnato ad una flessione dei livelli occupazionali, che sono complessivamente diminuiti dell’1,4%. Secondo le stime di Confindustria Marche, l’occupazione si è ridotta dell’1,1% per gli operai e del 3,7% per gli impiegati. Alla dinamica osservata nel mercato del lavoro è corrisposto una flessione del monte ore lavorate rispetto al secondo semestre 2019 (-23,1%). Nel secondo semestre 2020, le ore di CIG autorizzate sono risultate 1.229.490, quasi sei volte di più di quelle rilevate nello stesso periodo del 2019.
Sul fronte del credito, ancora elevata la quota di intervistati per i quali l’accesso al credito è risultato difficile (83% contro 84% della rilevazione del primo semestre 2020). Tese le condizioni sul mercato del credito: il 45% degli operatori ritiene elevato il costo del denaro (40% nella precedente rilevazione). Infine, l’indagine evidenzia il permanere di un livello molto elevato dei ritardi nei tempi medi di pagamento (102 giorni), appena inferiore a quello rilevato nella precedente rilevazione (114 giorni); elevati ancora i tempi di rilascio dei permessi di costruire (216 giorni contro 228 della rilevazione del primo semestre 2020).
La dinamica di medio periodo delle condizioni di domanda resta comunque incerta, condizionata dal permanere di una effettiva capacità di spesa nei lavori pubblici e, soprattutto, dalla ripresa dei progetti di investimento da parte delle imprese. Evidente il rallentamento nelle attività legate al recupero abitativo, comparto che ha mostrato il miglioramento più significativo nel corso degli ultimi anni. Ritardi nella ripresa delle attività derivanti dal permanere della difficile situazione sanitaria sono attesi nelle zone colpite dal terremoto, anche sul fronte dei lavori pubblici per i quali si segnalano posticipi nelle fasi di avvio e di apertura dei cantieri.