Accolte le proposte di Ance Marche per favorire l’economia circolare
Il 29 giugno la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il testo coordinato con la legge di conversione del D.L. 30 aprile 2022, n. 36.
Caro materiali
Segnaliamo in particolare le modifiche apportate all’art.7 dall’emendamento, presentato in Senato, n. 7.20, proposto e promosso da ANCE Marche.
Al fine di contrastare il fenomeno del caro-materiali e allo scopo di incentivare l’economia circolare delle materie prime seconde, al comma 2 del citato articolo sono aggiunti i seguenti:
2-ter. L’articolo 106, comma 1, lettera c), numero 1), del codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, si interpreta nel senso che tra le circostanze indicate al primo periodo sono incluse anche quelle impreviste ed imprevedibili che alterano in maniera significativa il costo dei materiali necessari alla realizzazione dell’opera.
2-quater. Nei casi indicati al comma 2-ter, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, la stazione appaltante o l’aggiudicatario possono proporre, senza che sia alterata la natura generale del contratto e ferma restando la piena funzionalità dell’opera, una variante in corso d’opera che assicuri risparmi, rispetto alle previsioni iniziali, da utilizzare esclusivamente in compensazione per far fronte alle variazioni in aumento dei costi dei materiali.
Super-sismabonus acquisti
Buone notizie anche per la maxi detrazione legata alla riduzione del rischio sismico: il super sismabonus acquisti.
Potranno usufruire dell’agevolazione gli acquirenti delle unità immobiliari che alla data del 30 giugno 2022 abbiano sottoscritto il contratto preliminare di vendita dell’immobile regolarmente registrato e che provvedano a stipulare l’atto definitivo di compravendita entro il 31 dicembre 2022.
Macerie
Novità importanti anche sul tema macerie. Il piano di gestione delle macerie e dei materiali derivanti dal crollo e dalla demolizione di edifici ed infrastrutture a seguito di un evento sismico, diventa parte integrante del piano di gestione dei rifiuti, trasferendo così la competenza dal MITE alle Regioni.