Primo semestre 2022 in recupero, rispetto al primo semestre 2021, per le costruzioni regionali, nonostante il peggioramento del clima congiunturale legato alla dinamica dei prezzi e ai conflitti ancora in corso. Secondo i risultati dell’Indagine semestrale condotta dal Centro Studi di Confindustria Marche in collaborazione con ANCE Marche e con Intesa Sanpaolo su un campione di aziende associate, la produzione nel semestre gennaio-giugno 2022 è risultata in aumento del 9,8% in termini reali rispetto al primo semestre 2021.
Tutti i principali comparti hanno registrato incrementi, ad eccezione dell’edilizia privata in conto proprio.
Riguardo all’edilizia abitativa, il primo semestre 2022 mostra un incremento di circa l’11,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In aumento la componente pubblica (8,1%) e la componente privata (12,4%). Relativamente a quest’ultima, la componente in conto proprio ha registrato un calo del 2,0%, mentre la componente convenzionata (2,6%) e conto terzi (28,1%) hanno registrato un significativo miglioramento.
In lieve aumento l’edilizia non abitativa nel primo semestre del 2022 (1,7%), a causa del protrarsi dell’incertezza sulle prospettive di medio termine che interessa numerosi settori dell’industria regionale. In aumento i lavori pubblici (16,5%) rispetto al primo semestre 2021.
Il favorevole andamento congiunturale del primo semestre 2022 si è accompagnato a un miglioramento dei livelli occupazionali, che sono complessivamente aumentati del 2,8%. Secondo le stime di Confindustria Marche, l’occupazione è aumentata del 3,4% per gli operai e dell’1,9% per gli impiegati. Alla dinamica osservata nel mercato del lavoro è corrisposto un aumento del monte ore lavorate rispetto al primo semestre 2021 (+33,7%). Nel primo semestre 2022, le ore di CIG autorizzate sono risultate 237.816, in diminuzione del 77,9% rispetto allo stesso periodo del 2021.
Sul versante del lavoro, sale la quota di imprese con difficoltà nel reperimento di manodopera (85,9% delle aziende intervistate contro 83,3% della precedente rilevazione).
Sul fronte del credito, scende ancora la quota di intervistati per i quali l’accesso al credito è risultato difficile (24,4% contro 26,7% del secondo semestre 2021). Sale marcatamente, invece, dal 22,2% al 36,3% la quota di operatori che ritiene elevato il costo del denaro.
Infine, l’indagine evidenzia il permanere di un livello ancora elevato dei ritardi nei tempi medi di pagamento (94 giorni), superiore a quello rilevato nella precedente rilevazione (83 giorni). Elevati anche i tempi di rilascio dei permessi di costruire (152 giorni contro 167 della rilevazione del secondo semestre 2021).
Nel complesso, la domanda ha mantenuto una intonazione positiva anche in apertura d’anno, grazie alla buona performance registrata dalla componente privata degli investimenti e dai lavori pubblici. Sottotono, invece, specie se comparato con il dato nazionale, l’andamento delle attività legate all’edilizia non abitativa, anche a causa del permanere dell’incertezza che interessa molti comparti dell’economia regionale. Buona la dinamica dei lavori pubblici, con attività in crescita e su livelli sostenuti. Infine, ritardi nella ripresa delle attività sono ancora evidenti nelle zone colpite dal terremoto, con posticipi talvolta anche significativi nelle aperture dei cantieri.